brevi recensioni - cinema,  Cinema Italia contemporaneo

Dogman, di Matteo Garrone


La storia si svolge in un borgo della periferia di Roma dove Marcello porta avanti con passione il suo lavoro di tolettatura per cani. Un uomo piccolo, mite; amico  -pericolosamente – di Simone che quotidianamente sconvolge la vita delle persone con i suoi crimini e atti violenti.
Questo torbido legame porterà ad estreme azioni da parte di Marcello.
Matteo Garrone sferra un colpo violento dritto alla pancia e agli occhi – e alle orecchie – dello spettatore.
Il film è un vero pugno nello stomaco, messo in sordina da una quasi costante pioggia, da un colore cupo delle immagini e dei suoni.
Il tempo scorre senza che si possa capire in che stagione ci troviamo..

Marcello è di certo pasoliniano nella sua interpretazione –  nei tratti del volto, degli occhi, pare che sbuchi fuori da “Accattone”.
Un film che, infatti, potrebbe mettere in tensione anche Pasolini.

https://www.cinematografo.it/recensioni/dogman/

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