Regia: Domiziano Cristopharo Con: Nicholas Sartori, Lorenzo Viviano, Davide Iaconis Sceneggiatura: Domiziano Cristopharo Anno: 2021 Con La Perdición, Domiziano Cristopharo racconta un viaggio disperato. I due uomini in viaggio sono vittima e carnefice. Disperata la vittima, disperato il carnefice. Un racconto di intimità cupa, un’amore che impatta sul presente degli uomini, costringendoli a dubitare di essa. Sfocia in dolore. I due protagonisti si abbandonano a una piccola nave e al suo nutrimento: il mare. L’opera di Domiziano Cristopharo descrive molto spesso le interscambiabilità delle cose emotive. Possiamo soffrire della stessa cosa, tutti. In modi, dischiusa successivamente la sua natura, diversi. Possiamo palleggiarci il dolore con altri sofferenti, con il risultato di conoscerne il perimetro…
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Possessor (2020) di Brandon Cronenberg
Voto 8 Quando usciva Existenz di David “padre” Cronenberg la bio-porta era già uno strumento proiettato nel futuro. Quando usciva Crash di David “padre” Cronenberg era già un film del terzo millennio. In parole semplici,il pericolo di guardare un film del figlio di David Cronenberg è enorme e dietro l’angolo. Un po’ come guardare una partita di calcio del figlio di Johann Cruyff: un nome sulle spalle pesante, eterno. Il tema centrale di Possessor è chi possiede chi. Una nuova tecnologia raffinata e terribile permette di “inserirsi” nella mente – e nel corpo – di altri compiendo gesti violenti estremi. Tuttavia, chi possiede è anche, in un attimo prima, posseduto?…
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Halley (2013), di Sebastian Hofmann
Voto 9 Halley, un horror atipico. Un body-horror, d’autore tenace. Un racconto autentico esistenziale, granitico. Beto è un guardiano notturno di una palestra. Trascina il suo corpo dentro una routine afona, lucido e consapevole del suo deperimento. Luly, la proprietaria della palestra, prova a creargli un brevissimo episodio di divertimento e spensieratezza. Dopo un soggiorno di Beto all’obitorio. Sebastian Hoffmann propone un lancinante racconto sulla solitudine e la malattia. Dentro una luce grigia, di cenere, a volte abbagliante. Fa muovere il personaggio di Beto in un segmento sottile e fuligginoso, quello del non-vivo, andando “oltre” al non-morto di Romero. Uno zombi, quindi? Sicuramente sì. Ma anche oltre lo zombi. L’ossigeno…
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Vivarium (2019), di Lorcan Finnegan
Voto 7 Per chi riflette sull’esistenza nella sua costruzione definitiva tramite categorie strutturali come l’angoscia, allora Vivarium non è adatto. O adattissimo. La sua provenienza è quella di quel Peter Weir in forma smagliante e il suo The Truman show. Solo che The Truman show è un sogno con tinte finissime di incubo. Vivarium è un incubo crudele, forse, semplicissimo e sogno disturbante. La semplicità, come i Beatles insegnano, è sempre da seguire e alle volte si trasforma in genialità. Vivarium rende la semplicità della vita un mostro. Non si vede, non si sente, non ha odori come il cibo che mangiano Gemma e Tom. Camus sentiva l’assurdità della vita…
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Scary Stories to Tell in the Dark (2019), di André Øvredal
Voto 8 Un gruppo di ragazzi adolescenti, amici da sempre, si trovano immersi nelle tenebre lunari di Halloween. Nella rurale cittadina di Mill Valley, in Pennsylvania, un libro misterioso viene ritrovato da Stella e i suoi amici, in una casa abbandonata e spettrale. Il libro apparteneva a Sara, morta suicida tanti anni prima. Alcuni ragazzi spariscono nel nulla mentre Stella e compagni iniziano a capire che il libro vive e crea storie sotto i loro occhi. André Øvredal immerge Scary Stories to Tell in the Dark nel 1968. Nella paurosa attesa delle elezioni del nuovo presidente degli Stati Uniti e nella litania crudele e mostruosa della guerra del Vietnam. I…
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Oh Boy – Un caffè a Berlino (2012) di Jan Ole Gerster
Voto: 8 Niko vaga in una Berlino rarefatta. Senza prospettive per il giorno dopo e sradicato dal suo passato nella misura in cui non riesce a creargli dolore. Oh Boy è un film crepuscolare, un gioiello semplice. Girato in bianco e nero per diffondere uno stato d’animo sommesso, Oh boy si carica di leggera malinconia, non privo allo stesso tempo di momenti ironici. Niko è un ragazzo che ha lasciato gli studi e da due anni vive “pensando a sé stesso”. Vaga per Berlino facendo diversi incontri e cercando di bere un caffè senza riuscirci mai. Oh Boy di Jan Ole Gerster è una piccola e affascinante dedica di amore…
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Puntate 21-22 Il vicolo del poeta CHARLES SIMIC
Edizione 1 Puntate 21-22 22-29 maggio 2021 – Ciclo 5 Charles Simic Poesie scelte tra varie pubblicazioni. Dagli anni ’70 ai 2000 Da “My noiseless entourage” (2005) Da “The Lunatic” (2017) Il personaggio Charles Simic Poeta, accademico
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Occhi senza volto (1960), Georges Franju
Titolo originale: Les Yeux sans visage Anno: 1960 Regia: Georges Franju Interpreti: Pierre Brasseur: dottor Génessier Alida Valli: Louise Béatrice Altariba: Paulette Édith Scob: Christiane Génessier Fotografia: Eugen Schüfftan Musiche: Maurice Jarre Occhi senza volto si apre con immagini in movimento di alberi e rami sporgenti. Immersi nella notte, rivelano da subito l’anima inquietante del film. Louise ferma la sua 2CV vicino alla Senna. Quello che sembra un manichino vestito con Borsalino e impermeabile seduto nel retro dell’auto è in realtà un cadavere che la donna getta nel fiume. Il dottor Genessier è un chirurgo di grande fama. Specialista in trapianti di tessuti organici da un corpo umano a un…
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Puntata 20 – Il vicolo del poeta CHARLES SIMIC
Edizione 1 Puntata 20 – 15 maggio 2021 – Ciclo 5 Charles Simic Poesie scelte tra varie pubblicazioni. Dagli anni ’70 ai 2000 Da “Book of gods and devils” (1990) Pag.1 Pag.2 Da “Jackstraws” (1999) Il personaggio Charles Simic Poeta, accademico
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“Le grand viveur” (2020), di Perla Sardella [Trento FF69, 2021]
Trento Film Festival 69 2021 Sezione: Concorso Articolo “I documentari DI TRENTO FILM FESTIVAL” Diario di viaggi TRENTO minischeda LE GRAND VIVEUR di Perla Sardella Italia / 2020 / 21′ / Sperimentale Le grand viveur è il risultato di una ricerca d’archivio di materiale di famiglia. In questa residenza artistica, per la regista Perla Sardella l’interesse maggiore va al materiale girato in super8 da Mario Lorenzini. Non ci sono riprese di comunioni, filmini della domenica pomeriggio. Lorenzini ha una sua particolare passione e visione delle cose, un cineamatore che si lega in modo personale alla cinematografia. Sono gli anni 60 e 70, Lorenzini fa parte della comunità di operai Walzer. Riprende…