Voto 8 Anno 2018 Regia Shin’ya Tsukamoto Sceneggiatura Shin’ya Tsukamoto Fotografia Shin’ya Tsukamoto e Satoshi Hayashi Montaggio Shin’ya Tsukamoto Musiche Chu Ishikawa In un piccolo villaggio senza sole, cupo, un aspirante samurai riflette sull’atto di uccidere. Un samurai affermato lo invita a azioni omicide. Un gruppo di fuorilegge porterà alla luce le Vie di morte e vita. Tsukamoto riflette le ragioni di essere se stessi nella via della mediazione o essere se stessi nella via della follia omicida. Quali spazi ottenere, da me guerriero omicida? Quali spazi ottenere, da me che rifletto la vita ma ho la spada? Con il suo stile frenetico (Tetsuo…), musiche alte che ingombrano, un film…
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Il lago delle oche selvatiche (2019), di Diao Yinan
Da vedere! ★★★★★ 5/5 Il lago delle oche selvatiche è un noir contemporaneo eccezionale. Piccolo capolavoro di genere. Basandosi su una trama piuttosto semplice, Diao compie un gesto artistico con pochi eguali nella cinematografia degli ultimi anni e per tutti gli amanti del genere. Ogni cosa -dalla messa in scena ai canoni precisi del noir – è esattamente al suo posto. Nulla sconfina nel troppo o nel troppo poco. Componendo un quadro colorato personale che sostituisce – vincendo la “sfida” – il classico bianco e nero dei classici e i colori cupi dei polizieschi della Nuova Hollywood. Zhou è appena uscito di galera. Basta pochissimo tempo perchè ricasca nelle mani…
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Il prigioniero coreano (2016) di Kim Ki-duk
Kim Ki-duk e una “Corea-Madre malata” Molto consigliato ★★★★★ 3.5/5 Nella sua semplice narrazione e messa in scena, Il prigioniero coreano si propone di parlare della Corea, penisola dell’Asia orientale ormai cicatrizzata con dolore dalla divisione in Nord e Sud. Kim Ki- duk scrive e dirige un dramma di impatto fortemente emotivo, mettendosi dalla parte dei poveri e dei perdenti. Riflette sullo schermo le ambizioni di due Stati paralizzati e paralizzanti ma che in un modo o nell’altro coincidono, si sovrappongono negli stessi punti, combaciano per la loro forma comune di tortura e caos, di integrità morale, ideologica e politica di cui si vedono solo i cadaveri. Nam Chul-woo è…
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Mr Long (2017), di Sabu
Mr Long Mr Long è un film sommerso da un crudo realismo. Le baracche del quartiere povero, le piccolissime case, le strade di fango. Ma intanto Sabu affetta, come fosse pane, precisamente i vari generi che affronta. Attraversa il dramma familiare, poi tratteggia di spunti di commedia slapstick. Mischia i generi in modo leggerissimo. Sabu fa esistere un film che parla diversi linguaggi e un protagonista che non parla né conosce la lingua del paese dove si trova. Mr Long è un killer espertissimo nell’uso del coltello e si ritrova in Giappone seguito da un bambino che inizialmente gli porta da mangiare e che successivamente gli sarà d’aiuto in un’attività…
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Onibaba (1964), di Kaneto Shindo
Onibaba Onibaba è un film magico, volutamente inquietante, a lunghi tratti un racconto fantastico e risvolti horror. Due donne, una vecchia suocera e la nuora, vivono in mezzo a una fittissima vegetazione durante una guerra che sta distruggendo il Giappone. Vivono di espedienti estremi, uccidendo i soldati che si avvicinano,saccheggiandone i cadaveri e prendendone armature e oggetti preziosi. La rivendita, in cambio di cibo e sakè, avviene in una baracca di un vecchio, sperduta anch’essa nell’alta vegetazione. Hachi, un disertore, incontra la coppia di donne e tenta in tutti i modi di conquistare la ragazza, rimasta vedova del figlio della suocera che, intanto, comincia a nutrire una forte gelosia. Pochissimi…
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“Vendicami”, di Johnnie To (2009
Vendicami Titolo “Fuk Sau”, titolo nella versione originale cinese “Vengeance” in quella inglese Il vento nella terra inospitale della discarica dei rifiuti la trasforma in un deserto di disputa con rivoltelle dai toni western. Vendicami è un noir piovoso, cupo, dai colori spenti. Un noir potente e sibillino, una storia di vendetta nel sottofondo di scelte umane a dimostrazione di valori come l’amicizia e la nobiltà. Inizialmente, pare che Johnnie To volesse come protagonista Alain Delon – citando il film Frank Costello faccia d’angelo. Francois Costello è uno chef di Parigi, arriva a Macao dove sono stati assassinati il genero e i nipoti mentre la figlia, gravemente ferita, è rimasta…
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“Mother” (2009), di Bong Joon-ho
Mother Bong Joon-ho parla della gente comune, con un film perfetto nella narrazione, dove si assiste a un crescendo di azioni e a un gestire diversi generi in modo considerevole.Con la grande prova di Kim Hye-ja, la storia narra di una madre che come unica preziosa cosa della vita ha il figlio Do-joon con problemi di ritardo mentale.Apparentemente inoffensivo, Do-joon viene accusato di omicidio di una ragazza incontrata in una stradina dopo una serata di alcol in un locale.Per la polizia non ci sono dubbi ma per la madre comincia un percorso di ricerca della verità, non ritenendolo colpevole. Con Mother, Bong Joon-ho passa dal grottesco, alla commedia fino al…
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The Whispering Star (2015), di Sion Sono
The Whispering Star Titolo originale “Hiso hiso boshi” Solo in pochi pianeti è presente la razza umana. Nel resto della galassia ormai padroneggiano gli androidi e le intelligenze artificiali. Yoko Suzuki è la protagonista di The Whispering Star. E’ un androide che viaggia nello spazio per consegnare i pacchi alle poche vite umane che restano. Proprio l’essere umano ha rinunciato al teletrasporto e alla sua super velocità come recapito dei propri effetti personali, in quanto metodo “robotico”, “sintetico”. Quindi sono destinati ad attendere anni su anni prima della consegna. Yoko fa vari incontri nei suoi atterraggi per le consegne, i suoni sono ormai scomparsi a parte qualche lattina che si…
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Guilty of Romance (2011), di Sion Sono
Guilty of Romance Guilty of Romance di Sion Sono decide di far vedere cosa si nasconde dietro le parole. “Le parole vere hanno sostanza, le parole hanno un corpo. Ogni parola ha un corpo ed è fatta di carne” spiega Mitsuko a Izumi, sedute su una panchina fuori dal centro universitario. Una giornata tranquilla. Come tranquilla è la vita di Izumi, sposata con un noto scrittore giapponese. A portare la vita di Izumi sempre verso quegli inferi senza ritorno sono le varie conoscenze che fa quando esce di casa, lavorando come commessa in un minimarket più per passare la giornata che per bisogno di denaro. E gli inferi, in Guilty…
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“Poetry” di Lee Chang-dong
“Poetry” (2010) Lee Chang-dong La poesia è un percorso che se intrapreso pone leggerezza nell’animo di chi scrive. A occhi aperti verso il mondo delle cose che appare degno di bellezza, tramite la poesia. La poesia ha anche una sfera in cui si rappresenta non solo nell’interiorità del poeta bensì anche nell’esteriorità. In Poetry, “Il corpo pulito rende la mente pulita” dice Yang Mi-ja, al proprio nipote. Yang Mi-ja è una signora di sessantacinque anni che decide di passare qualche ora a un corso di poesia. Il resto del tempo lo trascorre accudendo il nipote che si macchia di un crimine orrendo e facendo servizi in casa di un signore…