Qualcosa di sottile e piacevole, le foto-tessere di Umberto Fiori.
Foto-tessere, poesie.
Poesie notturne, in quella notte dove si spera ci sia nebbia e brina per stringersi in se stessi.
Le poesie di Umberto Fiori sono strette, fini, legate ai neon della macchinetta automatica delle fotografie in tessere.
Un Kaurismaki in poesia, un Uomo senza passato sulle pagine di un libro.
Fiori non compie miracoli ma ci porta silenziosamente a guardare come lo scatto della nostra identità possa nascere, svilupparsi .
Autoritratto automatico è da leggere, è da avere.
Va bene anche tenerlo in tasca, un buon odore di carta.
FOTO-TESSERA
Inverno. Buio, nebbia. Fiati, motori.
In giro, poche ombre. Sul piazzale
dove si affaccia
la Camera del Lavoro
splende, sola, la scatola
della foto automatica.
Le tendine scostate, vuota, in attesa:
come nella navata di una chiesa
l’armadio bruno del confessionale.