La storia si svolge in un borgo della periferia di Roma dove Marcello porta avanti con passione il suo lavoro di tolettatura per cani. Un uomo piccolo, mite; amico -pericolosamente – di Simone che quotidianamente sconvolge la vita delle persone con i suoi crimini e atti violenti.
Questo torbido legame porterà ad estreme azioni da parte di Marcello.
Matteo Garrone sferra un colpo violento dritto alla pancia e agli occhi – e alle orecchie – dello spettatore.
Il film è un vero pugno nello stomaco, messo in sordina da una quasi costante pioggia, da un colore cupo delle immagini e dei suoni.
Il tempo scorre senza che si possa capire in che stagione ci troviamo..
Marcello è di certo pasoliniano nella sua interpretazione – nei tratti del volto, degli occhi, pare che sbuchi fuori da “Accattone”.
Un film che, infatti, potrebbe mettere in tensione anche Pasolini.