Teca Horror 2 - Minipuntata 3
Xpiation è un film sulla sofferenza e sul dolore, prima interiore poi fisico.
Il dolore e la sofferenza sono i temi cari di Domiziano Cristopharo.
Il dolore fisico e dell’anima che appoggiano piede sul mondo ai primi anni di vita e che crescono insieme alla persona.
La fase adulta dell’uomo è un sostrato di presente che continuamente e dolorosamente viene graffiato dai traumi subiti.
Inoltre, con Xpiation, Cristopharo cerca di analizzare le presenze razziste e xenofobe e le epifanie ariane che si autoincludono nella natura violenta dell’essere umano.
Tutto si svolge in una sorta di grande scantinato, dove una donna riprende con una telecamera a mano le violenze inflitte su un uomo, chiamato ispanico.
Le torture sono inflitte direttamente da un terzo protagonista, un ragazzo disturbato mentalmente e ripetutamente drogato dalla donna.
Poi cominciano i flashback della donna.
Da bambina ha subito sevizie dall’uomo compagno della madre e dalla madre stessa.
Le torture sull uomo sono una costante.
Tramite esse, la donna ricorda ma vive anche il presente.
Film fatto con mestiere, sostenuto in pratica dalla fotografia e dal montaggio ben utilizzati.
La trama di Xpiation si perde in concetti presenti come il fenomeno dell’immigrazione, la xenofobia, la nascita di movimenti di ultra destra, spaventosamente razzisti.
Il film funziona a scatti, le torture non spaventano ma lasciano qualche ricordo disturbante (poco)
in Xpiation non c’è una vera presa di posizione in difesa degli immigrati (citati direttamente nel film, in una delle pochissime battute parlate della donna) e dei reietti della società e del mondo.
Si accenna alla questione per (forse) necessità narrative ma è una necessità che si muove in un campo molto pericoloso da gestire.
Xpiation è il più drasticamente violento film di Cristopharo.
Non ci sono obiezioni, la violenza inflitta e descritta è un presente senza ritorno.
La Teca Horror 2 si sviluppa in 4 minipuntate podcast, ognuna dedicata ai film scelti dalla redazione
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