The obsessed si ispira alla vicenda di Ricardo Lopez, un ragazzo statunitense nato a Montevideo divenuto nel tempo un fan incontenibile di Bjork della quale si innamora perdutamente.
L’ossessione per la musicista islandese diventa sempre più grave, disastrosa e lo porta a costruire un pacco-bomba da recapitarle.
Morirà suicida, a metà degli anni ’90, autoriprendendosi con una videocamera anche nel suo gesto folle finale.
La factory Bad Trip bros è composta da Domiziano Cristopharo, Jacopo Tomassini e Iva Cakalli.
In tre firmano The obsessed, un body horror indipendente di notevole forma e sostanza, distribuito da Tetrovideo.
Il film tiene lo spettatore fisso al suo posto, intensificando gradualmente gli orrori più estremi fino alle scene gore più eclatanti.
The obsessed parte da un fatto vero di cronaca per dare una luce alle più gravi follie che possono abitare l’uomo.
Viene simboleggiata una doppia fase di orrore.
Una prima, quella di un “orrore del quotidiano”, che vede il protagonista (un bravissimo Jacopo Tomassini) drogarsi, bere, ingoiare ogni tipo di pastiglia, nel suo appartamento malandato in cui vive solo.
Non ha vestiti, la sua forma “esterna” è anonima, canottiera e mutande bianche, eroina, pizza marcia appoggiata nei cartoni, i gatti che gli girano intorno, il suo iter fisso verso un bidone della spazzatura – gli unici momenti del film in esterno.
Una seconda, dove l’orrore del quotidiano tracima e annega l’uomo dell’appartamento.
Prende forma quindi un “orrore che viene da lontano”, che striscia e ride malefico.
Fagocita letteralmente ogni cosa faccia parte di quell’orrore del quotidiano e lo rigetta tramite deformazioni del corpo.
“Si è di fronte a un uomo solo, crudele.
Un uomo che cerca la trasformazione in un mostro perchè mostro si sente“
(Federico Frusciante)
In una delle sue trasformazioni, egli si ritrova a essere nudo e con la pelle color grigio, pallido.
E ha tre macchie nere che sostituiscono bocca e occhi.
Con effetti speciali efficacissimi, notevoli e ben fatti, il trio Bad Trip bros sfiorano filoni horror anni ’80, film come Society e vagamente le performance del body-artist Franko B.
The obsessed ha ritmo incalzante, le scene di violenza estrema sono più che disturbanti illuminate da un uso della luce “al neon” di grande pregio.
Con l’aumentare delle potentissime psicosi del protagonista, le mutazioni mostruose del suo corpo che lo dilaniano fino a partorire piccole corna sulla fronte e assumere un aspetto felino, il montaggio diviene serrato ma curato al contempo.
Grande prova in solitaria di Jacopo Tomassini, oltre a essere co-regista e autore del make up.
The obsessed è una piccola perla dell’horror estremo e indipendente, forse (non) solo per gli amanti del genere.
Produzione italiana e albanese, vince il premio best midnight feature al Nightmares Film Festival in Ohio.