Un'altra vita – mug
Un’altra vita – mug racconta di Jacek, un ragazzo che adora la musica, in particolare l’Heavy metal.
Innamorato di Dagmara, come delle chitarre distorte e la cassa e rullante a 190 bpm!
Un incidente nel cantiere dove lavora per costruire la statua di Cristo più alta al mondo lo sfigura.
Da quel giorno la sua faccia ricostruita chirurgicamente sfonda quel vaso di Pandora che è l’insieme dei comportamenti e personalità all’interno del piccolo paese polacco in cui ha sempre vissuto.
Titolo originale polacco dell’opera è “Twarz” che significa viso, impropriamente muso.
E Il titolo in italiano presenta anche la parola “Mug” che può significare muso ma anche ceffo, babbeo.

Film sull’essere ANCHE mostri, impresentabili per la stragrande maggioranza del mondo.
Un’altra vita– mug è un film semplice, la trama è semplice anch’essa; non ci sono ambizioni alte tuttavia un bisogno della regista di narrare un’amore che tocchi il coro emotivo delle persone.
Film sull’eterno distacco io e l’altro, sul brutto che diventa un appiglio sociale per evitare costruzione di rapporti umani.
Il brutto che diventa orrido e che chiude ogni possibilità di scambio di parola.
Un film punk dove vale non il mio COME essere al mondo bensì la mia anima, il bagaglio che mi porto dentro.

L’incidente di Jacek, che lo sfigura nel volto ma non lo travolge nelle passioni e nel restare in vita, crea una frattura nel piccolo cuore del paese.
A questo punto, la carta vincente della regista è la descrizione del coraggio di Jacek, coraggio che probabilmente ha sempre avuto prima e dopo l’incidente.
Come le immagini di Rubin, la scelta inizialmente non è netta.
Ma si possono continuare a vedere sia i profili di volti sia il vaso al centro.
Questa alternanza fa parte della narrazione di Un’altra vita– mug e man mano del suo procedere.
Małgorzata Szumowska descrive le reazioni di disprezzo del paese per Jacek contemporaneamente al suo coraggio di restare ancora aperto alla vita.
Fino al momento in cui la scelta tra le immagini di Rubin è netta; emerge così tutto il carattere di Jacek che non cambia nonostante sia sfigurato per sempre.
Sono gli ALTRI a cambiare, a sentirsi sfregiati, appesantiti perchè incapaci di gesti di solidarietà.
Il loro diventare progressivamente mostri sociali svela come non abbiano nessuna voglia di mettersi a disposizione per chi è sfigurato.
Stessa cosa succede a Dagmara la ragazza di Jacek, che non riesce a comprendere a pieno l’accaduto e si fa scivolare tra dita una vita felice – prima dell’incidente, innamoratissimi l’uno dell’altra, tra balli di canzoni pop e corse a cavallo come due amazzoni in fuga.
Persino la parrocchia del paese non accetta di inginocchiarsi davanti alla volontà di solidarietà.
E non raccoglie più nemmeno uno spicciolo per Jacek, durante la messa.
In una delle scene più esilaranti del film Un’altra vita – mug, la madre di Jacek decide di far esorcizzare il ragazzo, temendo che il volto sfigurato del figlio sia opera di qualche pigro demonio.
Durante il rito, il ragazzo pare contorcersi e non accettare la parola di Dio.
In realtà, sta solamente reagendo alle forti pressioni dei preti per liberarsi di loro, come fosse una semplice rissa, e mandarli a quel paese con un biascicato “Ma voi siete fuori di testa!”.
Forse con un gesto intimo di citazione a Aki Kaurismaki, le persone emarginate, barboni, alcolizzati, disoccupati mostrano un alto grado di solidarietà per Jacek fino al punto in cui l’incidente pare non essere mai avvenuto e jacek sempre lo stesso.
Małgorzata Szumowska usa una tecnica tramite la quale una parte dell’inquadratura risulta fuori fuoco ai lati – tecnica del fuoco selettivo.
Questo lo si avverte sia per gli interni sia per gli esterni, come a suggerire un allentamento della realtà per farne emergere una parte onirica.
Il tentativo in Un’altra vita- mug di segnalare la scena come una parte di sogno ha la forza di alleggerire la narrazione, non cadere in sentimentalismi e “finti buoni fini”.
Inoltre, questa tecnica registica ha il compito di “mostrare” la presenza di un occhio esterno, distaccato e pacifico che osserva quello che accade nella vita di Jacek.
Con l’uso di qualche ralenty, della profondità di campo in Un’altra vita – mug i personaggi e i paesaggi vengono resi come fossero dipinti romantici.