Sono due le vicende che vengono raccontate da Wong Kar-wai.
Angeli Perduti di Wong Kar-wai narra di una ragazza, tristemente innamorata del killer al quale gli organizza le missioni.
Un ragazzo, diventato muto per aver mangiato dell’ananas avariato, gira per le vie della città di notte costringendo la gente che passa a farsi fare uno shampoo.
Ance lui “vittima” di un amore destinato a fallire per una stana ragazza.
Da una partenza di materiale minimale,il film nasce da una “costola” di “Hong Kong Express”.
Wong Kar-wai ne estrae tutti i fili necessari per raccontarci una vena di colore triste della vita.
Tra questi fili troviamo anche umorismo e legame umano – il ragazzo dello shampoo e il suo cuore che batte per il padre, riprendendo con una telecamera a mano il giorno del suo compleanno.
L’autoerotismo della ragazza arriva più come un gesto di risposta alla solitudine dentro ognuno di noi come quella che sprofonda nelle notti di Hong Kong.
Il regista si lascia andare ad un montaggio quasi frenetico e all’uso di grandangoli per dettagliare più nel profondo i personaggi.
Un film notturno, con la pioggia in sordina.
Wong Kar-wai prende per mano la notte affinchè possa mettere ordine nel caos di Hong Kong.