La vendetta di un uomo tranquillo (2016), di Raul Arévalo
Le conseguenze della follia omicida – durante una rapina in una gioielleria – finisce per annidarsi nella vita di un uomo solitario di un quartiere spagnolo.
Film pessimista, asciutto, di vendetta che si nasconde negli occhi malinconici di José.
La vendetta di un uomo tranquillo è la descrizione dei sintomi che prova José dopo aver capito chi sono gli esecutori dell’uccisione della sua fidanzata alla gioielleria.
Il sentimento di vendetta matura nel protagonista in un silenzio assoluto – fisico ma anche di espressione emotiva.
La vendetta non è un passo liberatorio per una vita che diventa meno aggressiva e pesante.
La vendetta resta un gesto netto ma solitario, accodandosi a fatti solitari di un uomo solitario.
In La vendetta di un uomo tranquillo, l’esplosione di violenza vendicativa resta in sordina.
E’ un sussulto dove la realtà esce fuori dall’anonimato sognante e in dormiveglia di José.
L’esplosione di vendetta resta un accordo improvviso e forte di uno spartito la cui musica è tutta smorzata nel silenzio.
La vita di José è silenzio e accordo sussultorio.
Infine, non restano nemmeno i pugni chiusi di rabbia, le nocche della mano bianche ed esangui.
La vendetta di un uomo tranquillo – titolo originale Tarde para la ira – opera prima dello spagnolo Raul Arévalo, si dimostra molto ben fatta.
A cominciare della scena iniziale, con camera a mano in una sequenza ininterrotta girata all’interno dell’auto dei banditi al momento della rapina.
La camera a mano è presente in buona parte del film poiché è un anche un film di inseguimento e di ricerca – quella degli aguzzini della fidanzata di José – ma Arévalo non ha bisogno di voli pindarici e resta al servizio semplice ma diretto degli attori e della sceneggiatura.
Si alternano anche riprese con macchina fissa – per esempio, i momenti in cui Ana è nella casa dove è stata accompagnata da Josè per nascondersi e guarda nastri della sua vita –
Diretto con esperienza, attori fantastici, La vendetta di un uomo tranquillo resta un’ottima opera prima.
Da vedere.
