Bunuel e il rapimento del non-atto
Un piccolo giocattolo, un carillon, fa da base per Estasi di un delitto, film magico e oscuro.
Il carillon è l’oggetto magico, l’oggetto che rappresenta l’infanzia dell’uomo, l’oggetto che lega l’infanzia alla età adulta.

“A volte sento che potrei essere un santo, altre volte invece potrei diventare un criminale” dice il protagonista, Alex De la Cruz, che dopo la morte della moglie è ricoverato in una clinica.
Una volta uscito e apparentemente guarito, De la Cruz si ritrova in un negozio di giocattoli e antiquari.
Qui ritrova per caso il il suo carillon dell’infanzia, al quale assegna un valore inestimabile perchè legato a un fatto scabroso e violento accaduto proprio quando lui era bambino, in casa, e il carillon suonava.
Il motivo musicale del giocattolo crea per Alex un “richiamo” ad uccidere, una spinta dal profondo.
Tuttavia non riesce mai nei suoi intenti, l’atto di uccidere si dissipa sempre come un soffio d’aria verso un blocco di nebbia notturna.
Estasi di un delitto si compie con caratteristiche di thriller e commedia nera allo stesso tempo, delineando i temi cari dello stesso Bunuel.
L’attacco alla borghesia e alla sua ipocrisia.
L’attacco alla Chiesa – che ha dato l’educazione a Alex – e alla sua borghesia.
L’uomo come uomo-manichino.
Il trauma infantile sta alla base di tutto, quel carillon dall’aria così innocente da diventare un simbolo di presagio di violenza.
Perchè l’uomo si nutre di aggressività e atti violenti sin dall’infanzia, in una bolla costituita dalla potenza dell’immaginazione e delle attività inconsce.
Per Bunuel, le scelte e le azioni dell’uomo sono per metà compiute coscientemente e per metà dovute ad “impulsi” interiori avvertiti solo vagamente dalla coscienza.
l carillon, simbolo dell’infanzia, resta legato al protagonista Alex dopo un episodio di morte.
Ecco l’innocenza infantile perduta.
Estasi di un delitto descrive la colpa come una infrastruttura che nasce dall’infanzia e mai può abbandonare l’uomo.
Ne seguono le pulsioni aggressive e omicide di Alex ma neppure quelle possono essere portate a compimento attraverso azioni reali.
Quindi Bunuel suggerisce che solo nel sogno la vita e l’altro da sé si verificano.
Nel sogno c’è un upload di dati registrati sin dalla fanciullezza, i tratti più nascosti del proprio essere.
Un sogno ad occhi aperti, quindi, per Alex de la Cruz, lui stesso compie omicidi ma solo attraverso il sogno.
Solo così la colpa si compie ma come sentimento offuscato.
Perchè per Bunuel l’uomo non si deprime dell’atto compiuto dal momento che non lo compie mai.
Il delitto resta quindi un’estasi, un rapimento di una pulsione che filtra come verosimile ma che non si traduce mai in atto fisico proprio della realtà.
Dopo l’infanzia segnata da un trauma, Alex de la Cruz cresce come borghese altolocato.
L’ipocrisia della borghesia non rende piena nessuna azione del protagonista, nemmeno una pulsione primitiva come il desiderio di uccidere.
A questo punto, Alex “riesce nell’intento” solo sfogandosi con un manichino, introducendolo in un forno e lo immagina come donna che arde nel rogo.
Un’altra, ennesima illusione della classe borghese.
Alex invita una donna per essere ritratta.
La donna è uguale a un manichino.
Il primo tentativo di Alex di uccidere la donna va a vuoto perchè suona un campanello dello studio artistico del protagonista.
Successivamente, la donna ammette di aver invitato degli stranieri a visitare lo studio di Alex.
La scena si risolve infine mostrando de la Cruz e la donna – che è a tutti gli effetti un manichino.
L’uomo, con rabbia e odio, lo trascina verso un nastro mobile che lo porta verso un forno.
Intanto, il manichino perde pezzi del suo corpo.
Alex guarda il blocco di plastica dalle sembianze di una donna sciogliersi tra le fiamme.

Estasi di un delitto è una bellissima, surreale, complessa commedia nera.
La descrizione della parte onirica necessaria per Bunuel fa nascere un senso di inquietudine.
Si può dire che si resta “estasiati” dalle gesta mancate del protagonista, soprattutto perchè non sono azioni d’amore ma di morte dichiarate.
Estasi di un delitto riesce nell’intento di far compiere alla realtà quel salto per superare un limite e divenire surrealtà.
Tra le scene fumose e sfocate, con sovrapposizione di pellicola per rendere al meglio l’impalpabile dei sogni, il “sogno ad occhi aperti” è comunque una costante di tutto il film.