Voto 8 Cupo, agghiacciante, necessario “western “ nel Cile del 1900.Ambienti aperti e naturali, campi larghissimi mozzafiato. Semi- mozzafiato perché il messaggio politico e umano di Felipe Gálvez Haberle è mozzafiato. Crudo come lo scozzese che si finge tenente e stupra indios.Mozzafiato è il coraggio dell’autore, Felipe Gàlvez Haberle: un coraggio silenzioso.Crudo e stupefacente come le Ande, la nuova politica cilena.E quella giovane e garantista Argentina, dei primissimi del 900.Un laconico servizio del potere, al servizio di annientare una popolazione. Un sempre più sottile, silenzioso, tagliente potere al servizio di compiere un genocidio, quello dei nativi Selk’nam. Un film nascosto e che non si nasconde vuoi che sia in un…
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“Autoritratto automatico” di Umberto Fiori
Qualcosa di sottile e piacevole, le foto-tessere di Umberto Fiori. Foto-tessere, poesie. Poesie notturne, in quella notte dove si spera ci sia nebbia e brina per stringersi in se stessi. Le poesie di Umberto Fiori sono strette, fini, legate ai neon della macchinetta automatica delle fotografie in tessere. Un Kaurismaki in poesia, un Uomo senza passato sulle pagine di un libro. Fiori non compie miracoli ma ci porta silenziosamente a guardare come lo scatto della nostra identità possa nascere, svilupparsi . Autoritratto automatico è da leggere, è da avere. Va bene anche tenerlo in tasca, un buon odore di carta. FOTO-TESSERA Inverno. Buio, nebbia. Fiati, motori. In giro, poche ombre.…