Matteo Garrone Primo Amore (2004) Matteo Garrone dirige un film cupo e inquietante, volutamente scarno,viscerale, che lascia senza speranza lo spettatore, come un pugno nello stomaco, inesorabile, implacabile. Senza tecnicismi, in “Primo amore” si “limita” a riprendere quello che prova nel cuore e nel corpo; si limita a riprendere quello che ossessiona, nell’animo e nel corpo, i due protagonisti. Liberamente tratto da “Il cacciatore di anoressiche”, di Marco Mariolini. Vittorio di mestiere fa l’orafo. Il resto della vita la trascorre in sedute da psichiatri per la sua ossessione sul peso. Incontra Sonia per caso, da un annuncio per cuori solitari. Si instaura quindi un rapporto tra i due, in partenza…